LE ECLISSI DI SOLE

Le persone di una certa età, probabilmente ricorderanno l’eclisse totale di Sole visibile da San Romualdo il 15 febbraio del 1961. Erano circa le 8.40 del mattino quando il cielo diventò buio come a mezzanotte. Un evento così appariscente non poteva passare inosservato anche per quelle persone che non si interessano di astronomia. Anche se sono passati 45 anni, ricordo come fosse stato ieri l’emozione che provai in quei pochi istanti di buio. A dire il vero, l’eclisse vera e propria, cioè, il disco nero della Luna che avanzava lentamente davanti al disco accecante del Sole fino a coprirlo completamente, non fu possibile vederlo a causa di una fitta nebbia che persisteva sulla zona. Però, se da un lato la nebbia impedì di vedere il vero fenomeno fisico, dall’altro, contribuì a rendere il paesaggio ancora più surreale.

Il fatto più curioso di quella eclisse, era che il paese di San Romualdo si trovava proprio sul confine nord della fascia della totalità. Pochi km ancora più a nord, l’eclisse non era più totale, ma solo parziale. Il confine sud della totalità sfiorò le città di Viterbo, L’Aquila e Chieti, mentre le città di Imperia, Pisa, Arezzo, e Macerata si trovavano proprio al centro della fascia della totalità, dove l’eclisse raggiungeva la durata massima di poco superiore ai due minuti.

L’eclisse totale iniziò alle 8.30 al largo del Golfo di Biscaglia, attraversò la Francia centro-meridionale, alle 8.35 entrò in Italia interessando le regioni del Piemonte meridionale, la Liguria, parte dell’Emilia-Romagna, la Toscana, il nord del Lazio, l’Umbria, l’Abruzzo, e le Marche. Alle 8.40 era già sull’Adriatico, quindi, entrò nella ex-Jugoslavia, poi la Romania meridionale e la Bulgaria settentrionale, attraversò il Mar Nero settentrionale e curvò decisamente verso nord entrando negli immensi territori della ex-Unione Sovietica. Alle 10.30 l’ombra della Luna concludeva la sua folle corsa sull’Altopiano Centrale Siberiano.

Essere testimone di un’eclisse totale di Sole dal cortile di casa è stato un evento più unico che raro. Da allora, nessun’altra eclisse totale è passata sopra la nostra nazione. Per trovare un’eclisse totale di Sole che riguardava la nostra zona, bisogna andare indietro nel tempo di ben 767 anni, esattamente fino al 3 giugno del 1239, quando poco dopo le 13 del pomeriggio, l’ombra lunare oscurò praticamente le stesse regioni, come nel 1961.

Bisogna ricordare che nel 1961 San Romualdo era appena stato costruito. Ci sono città e paesi con una storia millenaria che non sono mai stati oscurati da un’eclisse totale di Sole, mentre il nostro piccolo paesello, appena nato, è stato subito “battezzato” dall’evento più spettacolare che il cielo ci può offrire.

Eclissi parziale di Sole del 11 agosto 1999 fotografata da Ilario Melandri
Molto più frequenti sono le eclissi parziali visibili dall’Italia. La più spettacolare è stata quella dell’11 agosto 1999, quando intorno alle 12.30, da San Romualdo, il disco del Sole risultò eclissato per circa il 90% della sua superficie, provocando un notevole calo di luce. In quell’occasione la fascia della totalità sfiorò l’Italia, passando appena al di là delle Alpi Orientali. L’eclisse iniziò alle 11.30 nell’Oceano Atlantico, a sud di Terranova in Canada. Dopo aver attraversato l’Oceano, alle 12.15 entrò nel continente Europeo nella Francia del nord (Normandia), quindi entrò in Germania, poi in Austria, Ungheria, Romania, il Mar Nero, la Turchia, l’Iran, il Pakistan, l’India, e si concluse intorno alla 15.00 nel Golfo del Bengala. In sole 3 ore e mezza l’ombra lunare aveva attraversato mezzo mondo.


Eclisse parziale Marzo 2006L’ultima eclisse parziale, visibile dall’Italia, è stata quella del 29 marzo scorso, quando alle 12.40 la Luna ha eclissato il 43% del Sole. Anche in questa occasione la totalità è passata abbastanza vicina al sud dell’Italia. L’eclisse totale è iniziata alle 10.35 dalla costa del Brasile, ha attraversato l’Oceano Atlantico, quindi è entrata nel continente Africano dirigendosi verso nord-est attraversando gli stati del Ghana, Togo, Benin, Nigeria, Niger, Libia, Egitto, quindi, attraversando il Mar Mediterraneo tra l’isola di Creta e Cipro è entrata in Turchia, il Mar Nero, la Russia, quindi ha attraversato tutto il Kazakistan ed è entrata nuovamente in Russia dove alle 13.47 l’eclisse terminava al confine con la Mongolia. Però, paragonare un’eclisse parziale con una totale, è come paragonare il giorno con la notte!

Tra i molteplici fenomeni astronomici che la meccanica celeste ci offre, quella dell’eclisse totale di Sole è indiscutibilmente il più affascinante. Ogni volta che si verifica, migliaia di astrofili di tutto il mondo raggiungono anche i luoghi più lontani e scomodi del pianeta pur di essere avvolti dalla veloce ombra lunare, un’ombra che silenziosa e inafferrabile attraversa oceani e continenti, nazioni e montagne, città e paesi, un’ombra che niente e nessuno può fermare, un’ombra che sulla superficie terrestre può raggiungere la velocità di 3.000 km orari, cioè, 50 km al minuto, quasi 1 km al secondo! Nelle eclissi totali, l’ombra della Luna sulla Terra, a causa della sfericità del nostro pianeta, può avere delle dimensioni molto variabili a seconda della latitudine del luogo. Sulla fascia equatoriale, fino alle medie latitudini, può raggiungere un diametro massimo di circa 300 km, mentre alle latitudini polari, può raggiungere quasi gli 800 km. Questo spiega anche il perché le eclissi totali hanno una durata di pochi minuti, al massimo poco più di 7 minuti. Quindi, se come totale l’eclisse è visibile solo da una stretta fascia di poche centinaia di km, come parziale è visibile da mezzo mondo, con una percentuale di Sole eclissato sempre minore all’aumentare della distanza dalla totalità.

Eclissi anulare di Sole di Marco GaroniLe eclissi di Sole si possono verificare in due modi diversi: totale oppure anulare. Questi due tipi di eclissi sono dovuti alle orbite della Terra attorno al Sole e della Luna attorno alla Terra. Le due orbite non sono circolari, ma ellittiche. Essendo le due orbite ellittiche, avremo un’afelio ed un perielio per la Terra con il Sole, e un apogeo ed un perigeo per la Luna con la Terra. Tutto questo significa che nel corso di un anno (periodo orbitante della Terra intorno al Sole), vedremo il disco del Sole più piccolo con la Terra all’afelio (inizio di luglio) e un disco più grande con la Terra al perielio (inizio di gennaio), così come ci sarà nel corso di circa un mese (periodo orbitale della Luna intorno alla Terra), un disco lunare più piccolo con la Luna all’apogeo, e un disco più grande con la Luna al Perigeo, con tutti i vari diametri intermedi a seconda delle reciproche posizioni orbitali. A questo punto risulta evidente l’importanza delle posizioni orbitali della Terra intorno al Sole e delle Luna intorno alla Terra, per il tipo di eclisse che si può verificare. Avremo un’eclisse totale in tutte quelle circostanze in cui vedremo dalla Terra un disco del Sole più piccolo rispetto al disco della Luna e un’eclisse anulare in tutte quelle circostanze in cui vedremo un disco della Luna più piccolo rispetto al disco del Sole.

Dal momento che la Luna tutti i mesi si trova a transitare tra la Terra e il Sole, come mai non si verifica un’eclisse tutti i mesi? Il motivo è dovuto al fatto che l’orbita della Luna è inclinata di 5 gradi rispetto al piano orbitale terrestre. In effetti, tutti i mesi, quando c’è la Luna nuova (novilunio), cioè, quando il nostro satellite si trova tra la Terra ed il Sole, proietta la sua ombra in direzione del nostro pianeta, però a causa del non perfetto allineamento dei tre corpi celesti, l’ombra non intercetta la Terra e si perde nello spazio. Per produrre l’eclisse occorre che nell’istante di Luna nuova, il nostro satellite si trovi ad attraversare esattamente il piano orbitale terrestre in modo da creare il perfetto allineamento Terra-Luna-Sole. In questo caso, l’ombra proiettata dalla Luna andrà ad intercettare una parte della superficie terrestre provocando l’eclisse.



A questo punto qualcuno potrebbe domandarsi: come fa la Luna, che ha un diametro di soli 3476 km ad occultare il disco del Sole che ha un diametro di ben 1.392.000 km, cioè, 400 volte più grande? Domanda più che legittima! Risposta: è vero che il Sole ha un diametro 400 volte più grande, però, è anche vero che si trova 400 volte più lontano dalla Terra rispetto alla Luna, quindi, visti dalla Terra, i due dischi hanno praticamente lo stesso diametro di mezzo grado. Un’altro fatto curioso è che ogni 6585 giorni, cioè, 18 anni e 11 giorni, tutte le eclissi di Sole e di Luna, si ripetono esattamente nello stesso ordine precedente. Questo periodo di tempo viene chiamato Saros (ciclo Sarotico) ed era già conosciuto 2000 anni a.C. dai Caldei a dimostrazione che quelle antiche popolazioni erano degli attenti osservatori di eventi astronomici. Durante un ciclo Sarotico si possono verificare al massimo 70 eclissi, 41 di Sole e 29 di Luna. Tra un ciclo e l’altro c’è uno sfasamento di 8 ore per cui quando si ripete un ciclo successivo, le varie eclissi saranno visibili da luoghi diversi rispetto al ciclo precedente. Però è anche vero che 8x3 fa 24. Questo cosa significa? Significa che ogni 3 cicli Sarotici, vale a dire 19755 giorni, cioè, 54 anni e 33 giorni, le eclissi dovrebbero ripresentarsi esattamente sugli stessi luoghi di mezzo secolo prima. Conti alla mano il 20 marzo del 2015 San Romualdo dovrebbe essere oscurato dall’eclisse totale di Sole come quella del 15 febbraio 1961. Effettivamente, quel giorno ci sarà veramente un’eclisse totale di Sole che interesserà il nostro emisfero, ma..... col cavolo che si vedrà da San Romualdo! Purtroppo, la fascia della totalità passerà in prossimità dell’Islanda: altro, che cortile di casa! In effetti, ogni 3 cicli Sarotici le eclissi si ripresentano nello stesso emisfero, però a causa delle diverse declinazioni del Sole e della Luna, saranno visibili da latitudini diverse dalla nostra.

Fino a pochi decenni fa, le eclissi totali erano attese con grande interesse dagli astronomi che iniziavano con grande anticipo a preparare la strumentazione e si sobbarcavano lunghi, scomodi, e rischiosi viaggi anche in capo al mondo pur di carpire qualche segreto alla elusiva corona solare visibile solo in quei pochi minuti di totalità. Con l’avvento dei satelliti artificiali, le eclissi hanno perso gran parte del loro interesse scientifico (ma non spettacolare) essendo questi satelliti appositamente progettati per lo studio del Sole sul tutto lo spettro elettromagnetico. In più, essendo nello spazio, non sono condizionati, come gli osservatori terrestri, dal maltempo e dalla notte, quindi, possono monitorare l’attività del Sole in continuazione 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno.

L’eclisse più antica visibile dall’Italia di cui si ha notizia certa, è quella del 402 a.C., mentre la prossima ventura sarà quella del 3 settembre 2081, quando la veloce ombra della Luna, andrà ad oscurare il cielo delle nostre regioni nord-orientali, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia. Se invece ci accontenteremo di una più modesta “eclisse anulare”, allora sarà sufficiente aspettare il 1 giugno 2030.

Ilario Melandri

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