35 ANNI FA' LA CONQUISTA DELLA LUNA

di Ilario Melandri
Copertina del libro di J. Verne Dalla Terra alla Luna
Era il 1865 quando lo scrittore francese Jules Verne scrisse il libro "Dalla Terra alla Luna".
Era il 25 maggio 1961 quando il presidente americano J.F. Kennedy dichiarò di fronte al Congresso: "E' venuto per noi l'ora di osare di più. Prima che questo decennio sia concluso, ci impegnamo a far sbarcare un uomo sulla Luna e a farlo ritornare sano e salvo sulla Terra".
Era il 21 luglio 1969 quando l'astronauta americano Neil Armstrong posando i piedi sul suolo lunare disse: "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un balzo gigantesco per l'umanità".
Nel 1865 sul pianeta Terra non c'era ancora l'aereo, non c'era l'automobile, le telecomunicazioni avvenivano via filo...
Nel 1969 due uomini del pianeta Terra camminavano sulla Luna!
Era trascorso poco più di un secolo dal libro "fantascientifico" di Verne alla passeggiata lunare di Armstrong e Aldrin.

NASA Per conto della NASA (l'ente spaziale americano) lavorarono più di 400.000 persone per il progetto APOLLO.
Gli atterraggi sul suolo lunare furono sei con dodici astronauti che camminarono sulla sua superficie.
In ordine cronologico furono:
  • Apollo 11 - 16/24 luglio 1969 con N.Armstrong, E. Aldrin e M. Collins
  • Apollo 12 - 14/24 novembre 1969 con C. Conrad, R. Gordon e A. Bean
  • Apollo 13 - 11/17 aprile 1970 con J. Lovell, F. Swiger e J. Haise, missione fallita
  • Apollo 14 - 31 gennaio/9 febbraio 1971 con A. Shepard, E. Mitchell e S. Roosa
  • Apollo 15 - 26 luglio/7 agosto 1971 con D. Scott, J. Irwin e A. Worden
  • Apollo 16 - 16/27 aprile 1972 con C. Duke, T. Mattingly e J. Young
  • Apollo 17 - 7/19 dicembre 1972 con E. Cernan, R. Evans e H. Schmitt
Complessivamente sono stati raccolti e trasportati sulla Terra 382 kg di rocce lunari.

Questi pionieri dello spazio prima di essere spediti sulla Luna, dovettero superare delle prove severissime sia a livello fisico che mentale.
Il medico che li seguiva nei loro allenamenti disse di loro: "Sono dei pezzi di ghiaccio completamente concentrati nel lavoro che devono svolgere".
E' evidente che per le missioni a cui erano stati destinati, non potevano essere dei tipi "troppo emotivi".
Oggi li potremmo definire dei "computer umani" programmati per svolgere un determinato lavoro senza possibilità di errore.
Molti anni dopo, fu chiesto a Collins, il pilota del modulo di comando, che orbitando intorno alla Luna aspettava i due compagni che erano scesi con il LEM (il modulo lunare) che cosa avesse potuto fare nel caso che Armstrong e Aldrin non fossero potuti risalire verso di lui. Rispose: "Non potevo fare assolutamente nulla. Tutto quello che potevo fare, era ritornare sulla Terra da solo. Meglio non pensarci".

Tutto questo dimostra quanto fosse grande il rischio degli astronauti scesi sul suolo lunare.
Le loro vite erano "appese ad un pulsante".
Nel momento della risalita verso il modulo di comando, premendo quel pulsante, se il motore del LEM non si fosse acceso, sarebbero rimasti sulla Luna ad aspettare la morte.

Ogni astronauta era autorizzato a portare con sé un piccolo oggetto a cui era particolarmente affezionato, che poteva essere un porta fortuna, una foto dei famigliari, o altro ancora.
Il comandante dell'Apollo 14 Alan Shepard fece rabbrividire i vertici della NASA e divertire milioni di telespettatori quando appena messo piede sul suolo lunare sfilò dallo zaino una mazza da golf, posò per terra una pallina e la colpì violentemente mandandola a cadere ad oltre 400 metri di distanza: successe il finimondo.
I giornalisti americani consumarono fiumi d'inchiostro in una violentissima polemica con la NASA dicendo che non si potevano sperperare decine di miliardi di dollari di denaro pubblico per mandare un uomo a giocare a golf sulla Luna, mentre anche nella ricca America c'era chi moriva di fame.
Nonostante il buon Shepard fosse stato più di ogni altro astronauta, colui che aveva contribuito negli anni precedenti al progresso spaziale della sua nazione, non appena mise piede sulla Terra fu subito licenziato.

Tra i diversi strumenti scientifici lasciati sul suolo lunare, c'è uno specchio retro riflettente che raggiunto da un raggio laser spedito dalla Terra, lo riflette rispedendolo al mittente.
Con questo sistema si misura con grande precisione la distanza Terra-Luna con un errore inferiore ai 10 cm.
E' proprio dovuto a questa precisione che è stato scoperto che la Luna si allontana dalla Terra di circa 4 cm ogni anno. Questo significa che dai tempi delle missioni Apollo ad oggi la Luna si è allontanata dalla Terra poco più di un metro.

Ritornando indietro nel tempo di qualche miliardo di anni, la Luna doveva essere molto più vicina al nostro pianeta.
Questo allontanamento irreversibile, è dovuto al rallentamento della rotazione della Terra sul suo asse e quindi, ad una minore attrazione gravitazionale.
Dai tempi di Gesù ad oggi le giornate si sono allungate di due millesimi di secondo. Il motivo di questo rallentamento della rotazione terrestre, è dovuto all'attrito dell'onda di marea (provocato dal Sole e dalla Luna) contro i fondali dei 400.000 km di coste del nostro pianeta.
Un'altra causa di non secondaria importanza è dovuta all'appesantimento del pianeta per le quasi 2.000 tonnellate di materiale interplanetario che ogni anno precipita al suolo.
In un lontano futuro (2-3 miliardi di anni) le giornate avranno una durata di 15 giorni e altrettanto le notti. La Luna diventerà geostazionaria perchè la Terra farà una rotazione sul suo asse nello stesso tempo in cui la Luna farà un'orbita intorno alla Terra. Nessuno potrà essere testimone di questi eventi estremi perchè ogni forma di vita sul nostro pianeta si sarà già estinta molto tempo prima.
Ancora un miliardo di anni e anche il Sole (esaurito l'idrogeno) perderà la stabilità gravitazionale espandendosi nello spazio come "Gigante Rossa".
Mercurio, Venere e la Terra saranno carbonizzati, mentre il nucleo del Sole si ridurrà ad una misera "Nana Bianca" di pochi km di diametro: sarà la fine del nostro Sistema Solare.

Quarto di Luna crescente Ritorniamo ai giorni nostri. Nonostante sia l'oggetto più vicino alla Terra, nonostante sia stata conquistata dall'essere umano 35 anni fa, nonostante sia stato analizzato in laboratorio il materiale della sua superficie, uno dei rompicapi che ancora oggi assilla i planetologi è quello di capire come sia nata la Luna.
Le ipotesi formulate fino ad oggi sono diverse. Nei secoli passati, andava molto di moda l'ipotesi della "fissione".
Subito dopo la sua formazione (4,5 miliardi di anni fa) la giovane Terra ruotava molto velocemente sul suo asse tanto che le giornate avevano una durata di sole 4 ore, quindi, si pensava che una parte del materiale superficiale terrestre si fosse staccato andando successivamente a formare la Luna.
Questa ipotesi fu presto abbandonata quando "dati alla mano", si dimostrò che per perdere materiale superficiale, la Terra avrebbe dovuto ruotare su se stessa ancora più velocemente, il che, non era scientificamente dimostrabile.
Un'altra Ipotesi formulata fu quella della cattura gravitazionale. In pratica, si pensava che la Luna si sarebbe formata in un luogo diverso dall'attuale e solo successivamente, transitando casualmente in prossimità della Terra, fosse stata catturata dalla forza gravitazionale del nostro pianeta.
Però risultò assai arduo dimostrare come un oggetto delle dimensioni della Luna che viaggia nello spazio, fosse rimasto imprigionato nel campo gravitazionale di un pianeta relativamente piccolo come la Terra.
Messo da parte anche questo scenario, il successivo proposto fu quello dell'accrescimento in loco.
I planetologi sostengono che se la Luna si fosse formata autonomamente dal materiale della nebulosa primordiale, da cui si sono formati i vari pianeti, avrebbe dovuto avere al suo interno un nucleo molto ricco di ferro (elemento di cui era ricca la nebulosa).
Invece il nostro satellite ha un nucleo privo di ferro (il ferro si trova solo in piccole tracce qua e là).
Viceversa la Luna è composta quasi esclusivamente da silicati (elemento di cui è composta la crosta superficiale della Terra).
Proprio per questo motivo i ricercatori hanno formulato l'ipotesi che la Luna sia figlia della Terra.
Praticamente, si è ritornati alla prima ipotesi, con l'unica variante che invece della "fissione" ci sia stato lo scontro spaziale.
Subito dopo la sua formazione, la giovane Terra si sarebbe scontrata con un grosso planetesimo di circa 6.000 km di diametro.
Da questo colossale scontro spaziale, parte del materiale superficiale terrestre (silicati) sarebbe schizzato nello spazio formando un anello orbitante intorno al pianeta.
Successivamente, il materiale dell'anello avrebbe iniziato a compattarsi in un nucleo sempre più grande fino a formare la Luna.
Gli ultimi frammenti caduti sulla giovane Luna avrebbero scavato i vari crateri così come li vediamo ancora oggi.
Tra le diverse ipotesi formulate questa è attualmente quella che riceve i maggiori consensi da parte degli esperti.

Personalmente, devo dire che mi stà bene questa ipotesi come un'altra, ma di una cosa si può essere sicuri: senza la presenza della Luna, l'evoluzione della Terra sarebbe stata completamente diversa da come la vediamo oggi: probabilmente non sarebbe nata neanche la vita.
E' incredibile che la Luna (il luogo più inospitale che esista, dove nessuna forma di vita è possibile), abbia contribuito in modo determinante alla nascita della vita sulla Terra.


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