Serata osservativa presso il Cai di Ravenna, 20 giugno 2002






Con appena ventiquattr’ore di anticipo sul solstizio d’estate, giovedì 20 giugno, presso la sede del CAI di Ravenna, gli astrofili dell’ALPA, come promesso, hanno presentato ai rudi montanari del CAI, una montagna di stelle.

La serata è cominciata con la proiezione di 60 selezionatissime diapositive in formato 6x6 scattate con la prestigiosa Hasselblad da Ilario Meandri nel corso di numerosi anni di osservazione; lo stesso Ilario le ha ordinate e commentate con dovizia di particolari ma senza diventare noioso e cattedratico, rispondendo alle numerose domande di volta in volta postegli dai numerosi Soci che sfidando l’afa, affollavano la sala di proiezione.

Partendo dall’astro per noi più importante (il sole), passando dall’oggetto astronomico che ci è più vicino ed osservabile (la luna), sfilando per i vari pianeti ed arrivando a costellazioni, stelle doppie, comete e nebulose, meteoriti ed satelliti artificiali, in poco più di un’ora ci è stata presentata un’interessantissima carrellata di immagini inconsuete e forse poco note agli abituali frequentatori della montagna.

Ma è proprio dalla montagna, per il minor inquinamento luminoso ed per la migliore qualità dell’ aria, che quello che ci è stato mostrato è di più facile e migliore osservazione.
Viste le buone condizioni metereologiche, sfidando l’inquinamento luminoso della città, ci siamo poi spostati nel vicino cortile ove erano stati posizionati ben sei telescopi e due binocoli su cavalletti per poter passare immediatamente dalla teoria alla pratica.

I vari soci ALPA: Paolo M., Cristina & Fiorenzo, Claudio (sempre nei pressi del suo binocolo su supporto auto-costruito), Valter, Jader, Rosanna e tutti gli altri presenti si sono adoperati con ulteriori spiegazioni ed informazioni nell’osservazione lunare di "mari e crateri", su "fasi" e "terminatore"; si è "sdoppiata" Alcor e Mizar, cercato e trovato l’ammasso aperto dell’attaccapanni, puntato su Deneb, Arturo, Vega, ecc., ecc.

A mezzanotte qualcuno, forse temendo come un incubo il calore insopportabile che di lì a poco l’avrebbe sorpreso nel proprio letto, passava ancora da un telescopio all’altro, catturando l’ultima immagine della luna ancora alta, bianca ed apparentemente fresca, da portarsi a mente magari come… sogno di una notte di inizio estate.

Tito Palmieri
(socio CAI e socio ALPA)

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